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Non è un caso che sia soprannominato “La Joya”, il gioiello: talento purissimo, fiuto del gol, un sinistro micidiale e la capacità di rendere semplici le giocate più complicate fanno di Paulo Dybala uno dei più grandi fuoriclasse del panorama mondiale.

Nato a Laguna Larga in Argentina, la sua carriera da professionista inizia nella stagione 2011/2012, con la squadra argentina dell’Instituto de Cordoba, con la quale gioca 38 partite andando in rete 17 volte.

Un'annata che gli apre le porte del calcio italiano: è il Palermo la squadra che lo porta in Serie A. Nella compagine siciliana “La Joya”, colleziona 27 presenze e 3 reti il primo anno, 28 e 5 reti il secondo (in quell'anno il Palermo è in serie B).

Nel 2014/2015, Dybala approda in Serie A con i rosanero e si mette definitivamente in luce con 13 reti, molte delle quali bellissime, in 34 presenze. Numeri che spingono la Juventus a puntare su di lui nell'estate del 2015.

Sotto i riflettori dell’Allianz Stadium, ci mette pochissimo a conquistare tutti con la sua eleganza e il suo talento cristallino. Con 23 gol alla sua prima stagione, diventa subito il capocannoniere della squadra tra tutte le competizioni (tra cui 9 assist).

Nelle stagioni successive, l’argentino continua la sua crescita esponenziale: il suo bagaglio è composto in tutte le competizioni da 182 presenze, 146 delle quali da titolare, 78 gol e ben 9 titoli vinti. In particolare, le 136 partite giocate nell’ultimo triennio lo rendono il giocatore più presentein campo in questo periodo; e ancora, nessuno dal 2016/17 ha segnato più di lui (55 gol, 11 dal dischetto e 17 da fuori, in tutti e tre i casi la cifra più alta fra i suoi compagni). E poi i dribbling, 282, almeno 62 in più di ogni altro bianconero – sempre dal 2016/17.